La Scuola riparte dopo il Lockdown | 14 Settembre 2020
Primo giorno di scuola post lockdown. Riflessioni su scuola ed educazione.
Ho sempre sostenuto l’urgente necessità di una riforma della scuola e dell’educazione. Nei mie anni in India, ho collaborato nella mia ricerca come media educator, con esperienze di scolarizzazione e apprendimento molto interessanti come Free Progress School Mirambika a Delhi, l’Integral Education nelle scuole di Mère e Sri Aurobindo a Pondicherry e conosciuto da vicino la Future School ad Auroville. In questi luoghi, l’insegnamento e la didattica ruotano principalmente intorno al fatto di approfondire, conoscere e comprendere le qualità e i talenti dei ragazzi, nelle singole individualità e della loro partecipazione gioiosa e proficua nella collettività, invece di imporre mortiferi programmi asettici dove più che al talento, si vogliono principalmente creare i futuri robot della società.
Credo che come educatori, dobbiamo avere la capacità di guardare OLTRE, dobbiamo divenire canali sensibili per aiutare i ragazzi a realizzare la loro vera essenza in termini di espressione, creatività, esplorazione e sviluppo delle proprie risorse e capacità in divenire, cercando di fornirgli quegli strumenti utili per il loro progresso nella collettività umana. I ragazzi devono essere aiutati prima di tutto a CONOSCERE SE STESSI, nella realizzazione dei propri sogni e visioni, perché i bambini, soprattutto nei primi anni d’ infanzia, ne sono pieni in quanto esseri magici e puri. Sta a noi coadiuvare il loro percorso, affiancandoli, collaborando con loro, non giudicando e non imponendo, ma collaborando a questa delicata costruzione. So per certo che è un percorso più difficile, ma è questo il futuro da costruire se vogliamo far crescere dei ragazzi consapevoli dei propri mezzi con capacità di discernimento, gioiosi e pieni di gratitudine per la vita, consci dell’immenso valore di ogni singola vita umana e della forza della comunità, privi di frustrazioni e nevrosi, felici di aver realizzato pienamente quello per cui sono venuti al mondo.
Si, perché al di là delle cose che vogliono farci credere, c’è sempre un motivo profondo della nostra venuta su questo pianeta ed OGNI essere umano possiede un valore inestimabile in termini di potenzialità e possibilità, ognuno nella sua meravigliosa peculiarità. Non ho mai creduto fino in fondo alle tante persone incontrate nel corso della mia vita che mi hanno detto di non aver mai avuto da bambini un sogno particolare, un desiderio di “ESSERE”. E’ chiaro che crescendo possiamo chiarirci meglio su quello che vogliamo o avremmo voluto, ma nei molti casi di persone o amici che ho conosciuto, le cose si sono spesso comprese troppo tardi, provocando rammarichi e tristezze infinite.
Se questo è avvenuto è perché probabilmente nella maggioranza delle situazioni, c’è stato un problema di ascolto e ricezione nel nucleo in cui si è nati, che poi si è propagato nell’ambiente sociale ed educativo istituzionale, dove magari subentrano altri motivi o episodi non favorevoli che contribuiscono a chiudere un canale che poteva essere quello giusto. Ognuno di noi ha le proprie sfide da affrontare, ma il sentiero potrebbe essere sicuramente più agevole.
Ci portiamo dentro ferite e traumi in questo senso che ci fanno perdere la nostra spontaneità, la voce del bambino dentro di noi, così magari iniziamo a chiuderci, a sopprimere e a rimuovere il SOGNO che “vedevamo” quando eravamo bambini. In termini di vocalità ad esempio, arriviamo ad utilizzare la voce che ci sembra più idonea per essere accettati nel gioco di una società come quella attuale, profondamente malata, e non è casuale il momento storico con il Covid che viviamo, perché quello in cui siamo immersi, è un meccanismo sordo che non vuole ascoltare e che ha radici che partono da lontano.
Ecco perché è importante rendersi conto che i ragazzi non sono carne da macello da mettere nel tritacarne, ma persone, un insieme di menti e cuori pulsanti diversi tra loro, per la loro grande UNICITA’, che va alimentata, incoraggiata, sostenuta.
In poche parole, dobbiamo essere all’altezza in quanto educatori, alla necessità di attivare situazioni che vadano a favorire le relazioni interpersonali, l’ispirazione e la sensibilizzazione nelle sue possibilità di sviluppare competenze e abilità, sollecitando quelle risorse interiori in grado di alimentare processi di identificazione, sicurezza e intraprendenza, rendendo una persona meno esposta ai rischi di emarginazione o disagio sociale. Solo così in futuro, avremo un’umanità finalmente sciolta dalle catene dell’egoismo, della violenza e della sopraffazione sull’altro, un’umanità cosciente della grande Unità degli esseri, del collegamento che esiste tra tutti noi, un’umanità che non potrà più mentire a se stessa e che non potrà più annientare l’altro, perché annienterebbe se stessa. Questo è il duro lavoro che ci aspetta e sarà una grande battaglia di idee e di valori per la VITA, nel saper affrontare chi detiene quel potere che ci vuole morti viventi e schiavi.
Andrea Camerini
IperCanto Vibrazionale
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